Avvocato, ma io ho ragione!

12.07.2024

Capita spesso nel nostro lavoro di sentire persone pronunciare frasi del tipo: "ma io in questa storia ho ragione!" e simili. Queste persone non si capacitano di dover passare davanti ad un Giudice (con i relativi tempi e costi) prima di vedersi riconosciuto un diritto che, a loro modo di vedere, è palese.

Partiamo col dire che, in realtà, spesso le situazioni sono complesse, per cui stabilire chi abbia davvero ragione non è così semplice e non sempre la risposta è univoca (potrebbe anche succedere che, sulla stessa lite, un giudice decidesse in un modo ed un altro in modo diverso).

Tralasciando questi casi (che comunque non sono pochi) ci sono però anche delle situazioni in cui la ragione sta evidentemente da una parte. Ad esempio quando l'inquilino smette di pagare il canone di locazione e diviene moroso, senza che ci sia alcuna giustificazione, oppure quando un soggetto non paga per una prestazione od una merce che ha regolarmente ricevuto.

Per queste situazioni il nostro sistema legale prevede delle procedure semplificate e più rapide rispetto ad una normale causa civile, agevolando quindi la parte danneggiata.

Il cittadino potrà quindi sfruttare tali procedure agevolate, ma non potrà mai farsi giustizia da solo, ad esempio cambiando la serratura dell'inquilino moroso mentre lui è fuori casa, oppure requisendo con la forza i beni del proprio debitore.

Perché avviene questo?

Le risposte possono essere diverse.

Da un punto di vista pratico, semplicemente perché farsi giustizia da soli porta a più problemi di quelli che risolve. Spesso tale comportamento si traduce nel commettere dei reati, quali ad esempio (ma non solo) l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni che è disciplinato dagli articoli 392 e 393 del Codice Penale. Esso si verifica, per l'appunto, quando una persona, anziché rivolgersi alle autorità competenti per risolvere una controversia, decide di agire autonomamente per far valere un proprio diritto, utilizzando la forza o altri mezzi coercitivi.

Da un punto di vista storico, invece, l'origine del divieto di far valere un diritto autonomamente risale alla necessità di evitare la giustizia privata, che nei secoli passati era causa di continui conflitti e violenze tra i cittadini. In assenza di un sistema giuridico strutturato, infatti, le persone tendevano a risolvere le proprie dispute attraverso la forza, portando a vendette personali e faide incrociate, che destabilizzavano la comunità.

Era un po' la legge del più forte, che aveva sempre ragione a scapito del più debole.

Con l'affermarsi dello Stato di diritto, al contrario, è stato stabilito che solo le istituzioni pubbliche, attraverso le procedure legali previste, possano amministrare la Giustizia ed esercitare la forza. Questo ha permesso di garantire decisioni che sono -almeno idealmente- imparziali ed in ogni caso di ridurre drasticamente l'arbitrio e la violenza nella società.

Adesso che hai capito per quale motivo non puoi risolvere la questioni legali con la forza, se hai necessità di una consulenza su un problema legale puoi contattarci al seguente modulo.

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